| Me lo sono rivisto, volevo rigodermi l'intervento.
Si rinnega proprio lo stesso modus operandi usato. Perchè lo si fa? O meglio, come si fa a far passare il messaggio che io posso usare un certo linguaggio e tu no? Potrebbe sembrare che noi, i quali siamo colti e raffinati, dovremmo sempre morire con stile. Se ci comportassimo come la zebra all'inizio, verremmo meno al nostro stile congenito, socialmente tramandato. Loro, che son rozzi e beceri, possono usare il linguaggio scurrile. Ne sono legittimati.
Palle, questi ci stanno prendendo per il culo, affermando che noi avendo voluto apparire raffinati dobbiamo morire senza batter ciglio (perchè è questo che pretendono. Comportarsi gentilmente = morire in questa società).
E quindi, in conclusione, io attacco come e quando mi pare, con il linguaggio che ritengo più opportuno dato il mio avversario. Lo sto giustificando nell'usare il suo? No, io agisco di conseguenza, non per azione, ma solo reazione (ci sarà un motivo per cui mi scelsi quel nickname su Pol!) Si chiama reazione condizionata. Tu mi codizioni ed io reagisco data la tua azione.
Solo gli ipocriti fighetti, quelli che vanno a mignotte la notte ma poi si recano a messa la domenica, quelli che parlando di tolleranza poi si risentono se un lavavetri gli sporca il vetro della macchina, si scompongono di fronte a questo atteggiamento.
Ed io, non essendolo, me ne batto allegramente le palle. Anzi, come detto, io rincaro la dose.
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