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Il genio. La crisi? "E' un momento magico, l'Italia sta cambiando"

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Alex il Rosso
view post Posted on 19/4/2009, 16:10




«la battuta migliore? Afef che per darmi un bacio si sbuccia un ginocchio»
Brunetta: «È un momento magico, l'Italia cambia. Tremonti? A volte è tenero»
Il ministro della Pubblica amministrazione: «D'Alema non mi è simpatico. E sull’energumeno non è finita qui»

Renato Brunetta (Lapresse)
Renato Brunetta (Lapresse)
Renato Brunetta è in tour pre-elettorale sulle Langhe. Si apre una bottiglia di Fallegro Gagliardo, uno dei suoi vini preferiti. Rilegge le bozze del prossimo libro, in uscita la prossima settimana da Mondadori: Rivoluzione in corso. E ne sintetizza così lo spirito: «L’Italia sta vivendo un momento magico. Una grandissima transizione in positivo. Un’enorme voglia di cambiare, di non essere più l’Italietta del passato, di diventare diversa, migliore. Il governo ha tanto consenso proprio perché Berlusconi, con i suoi istinti, per primo ha capito questa voglia di cambiamento».

Momento magico? E la crisi, ministro? Il terremoto?
«È vero, ne stiamo vivendo di tutti i colori. È un Camel Trophy. Eppure, in questo anno sfortunatissimo, il governo Berlusconi è l’unico a veder crescere un consenso già alto. Perché intercetta il ' mood', il ' sentiment'. E l’Abruzzo, come prima Napoli, diventa il simbolo del cambiamento. Stavolta lo Stato ha fatto il suo dovere. Per la prima volta dall’unità, di fronte a una catastrofe l’Italia ha funzionato. Ha reagito come un Paese serio, efficiente, coeso».

E più povero.
«Non è così. La crisi ha impoverito 5-600 mila lavoratori dipendenti che hanno perso il posto, pur potendo contare su cassa integrazione e indennità di disoccupazione. Ma gli altri 14 milioni di lavoratori dipendenti vedono crescere il potere d’acquisto: i loro redditi sono stabili, anzi per i 3 milioni e 650 mila dipendenti pubblici crescono con il nuovo contratto; ma spendono meno per prezzi, tariffe, mutui. La crisi produce paradossalmente un effetto ricchezza».

Però l’economia è ferma, il Pil diminuisce.
«Perché hanno paura. L’effetto ricchezza è in stand-by perché finora si traduce in risparmio, non diventa consumi né investimenti, finanziari o reali.
La gente non sa che fare; i Bot non rendono un tubo; c’è ancora sfiducia. Ma sta cambiando tutto. I segni ci sono già. Con la buona stagione, il clima, il turismo, la mobilità, sono certo che il risparmio da paura si muterà in consumi e investimenti da fiducia».

Il suo libro, un diario di bordo lungo un anno, comincia con la parola- chiave: fannulloni.
«L’ho pronunciata dopo il giuramento del governo. Già a maggio, il mese dell’insediamento, le assenze diminuiscono del 10,9%. A giugno, meno 22,4. A luglio tra il 37 e il 40. Agosto e settembre sono sopra il 44. E la tendenza continua. All’Ispra, l’istituto per la protezione e la ricerca ambientale, le assenze sono diminuite del 94%. In molti enti siamo sopra il 70. Posso dirlo? Che schifo».

Questa campagna l’ha fatta amare da molti, ma anche detestare dai dipendenti pubblici. O no?
«Proprio no. A parte il fatto che, come professore universitario, appartengono anch’io alla categoria, lei non ha idea di quanti mi fermano per strada e mi dicono: 'Sono un dipendente pubblico; vada avanti'. Perché li sto liberando dalla fatica di lavorare anche per i fannulloni».

Lei cita minacce e insulti ricevuti, ma pare che le abbia fatto particolarmente male la battuta di D’Alema: energumeno tascabile.
«Sì. Non per il tascabile: sorridere è lecito, lo faccio anch’io. Per l’energumeno; come se fossi un violento, quando sono io a vivere sotto scorta dall’83, quando collaboravo alle politiche del lavoro di Craxi. D’Alema ha poi peggiorato le cose mandandomi un biglietto di scuse. Insulti pubblici, riparazione privata. E no! Non è finita qui».

Di solito a destra D’Alema è molto apprezzato.
«A parte il fatto che non sono di destra ma liberalsocialista, come lo è questo governo; a me D’Alema non è simpatico. Presume troppo da se stesso».

Però la statura per lei ormai non è un problema.
«Ci scherzo su. La migliore è quella di Afef che per darmi un bacio sulla guancia si sbuccia un ginocchio. Però non tollero diventi una discriminante razzista».

Un altro personaggio che lei critica, sia pure senza toni polemici, è il Papa: «È straordinariamente attento alla realtà politica e sociale del nostro Paese...».
«A differenza di D’Alema, Benedetto XVI mi è simpatico. Però speravo si occupasse di più delle grandi questioni universali. Io sono un laico mangiapreti ma anche un grande estimatore del ruolo sociale della Chiesa. Però: 'Date a Cesare quel che è di Cesare, e a Dio quel che è di Dio'. Ognuno faccia bene il suo mestiere».

Si aspettava un’accoglienza migliore ai Didoré, il progetto suo e di Rotondi sulle coppie di fatto?
«No. Ho dato forma a cose che avevo sempre scritto; così come resto referendario. È stato un esercizio di libertà, che non riguardava solo i gay. Sapevo che il programma di governo era altro».

Per Tremonti ha parole agrodolci.
«Lo considero il miglior ministro dell’Economia del G-20, per esperienza, competenza e visione.
Ma abbiamo due nature e due caratteri opposti. Lui ha asperità caratteriali che ne rendono difficile la relazionalità. A volte però è tenero».

Cosa intende quando definisce un errore aver imposto le stesse regole del Nord al Sud?
«Con la battaglia per la trasparenza, questo è il punto-chiave del libro. Sin dall’unificazione, l’asticella è stata messa troppo in alto; e la società civile c’è passata sotto. Oggi il Sud è una grande occasione di sviluppo. Purché si differenzino i salari, non tornando alle vecchie gabbie ma legandoli alla produttività. E si faccia il federalismo fiscale, che responsabilizzerà gli amministratori. Tra cui consiglio di tener d’occhio Lombardo: uno in gamba».

Erano davvero «orribili», come le definisce, le gondole che da ragazzo vendeva sulla bancarella a Venezia?
«Orribili, sì. Plastica. Ne tengo una sulla scrivania di ministro. Ma meravigliose, perché mi hanno dato di che vivere, e di che studiare».

Coprotagonista del libro, a cominciare dalla dedica, è Titti.
«È la mia compagna, la amo, e presto la sposerò».

Dove vi siete conosciuti?
«In un vivaio. Lei fa l’arredatrice di interni. Io sceglievo le piante per casa mia. Ci hanno fotografati la prima volta il 2 giugno, nei giardini del Quirinale. Lei alta, bionda, bella; io no. La foto è stata pubblicata senza didascalie. Nessuno ha avuto il coraggio di riferire i commenti fatti in redazione».

Lei scrive di aver declinato molti inviti nei salotti.
«Rispetto chi ci va, ma non li amo. Ho detto sì un paio di volte, mi sono ritrovato su Dagospia, e me sono pentito amaramente. Giusta nemesi. Dagospia è la catarsi di una certa Italia. E io certi inviti non li accetterò più».

Aldo Cazzullo
19 aprile 2009
http://www.corriere.it/politica/09_aprile_...44f02aabc.shtml


Capto? Il PIL crolla perchè la gente sta risparmiando. Di sicuro punta ancora al Nobel

Ma non gli scappa mai da ridere quando prende per il culo così chi lo sta intervistando?
 
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Nikalte
view post Posted on 19/4/2009, 16:47




Oh my god.

Questi due sono l'epressione del populismo, dell'incompetenza che purtroppo nel nostro paese e' molto apprezzata.

Comunque il nobel per l'economia lo vinceranno di sicuro
 
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bsiviglia
view post Posted on 19/4/2009, 17:15




Eccome no! L'asino dovrebbe spiegare, anche ammesso che sia come dice lui, DOVE la gente investirebbe questo ipotetico risparmio, dal momento che c'è un tracollo di borsa un giorno sì e l'altro pure e che l'edilizia, per ammissione dello stesso Berlusca, è ferma e anche le aste dei titoli di Stato non stanno troppo bene. Forse mettono le banconote sotto il mattone così, con gli edifici di cartapesta che ci ritroviamo, rischiano che vengano anche sepolte sottto le macerie, al primo sisma di media portata? Gli sfugge forse che nelle famiglie ci sono precari licenziati, cassintegrati, figli che non trovano lavoro ecc e che il reddito familiare si è ridotto, altro che risparmi! Inoltre, se il Pil scende perchè la gente non compra e non consuma, ci sarà sempre meno bisogno di chi questi beni li produce. Ergo, ci sarà sempre più gente mandata in cassaintegrazione e licenziata. Quindi anche questi compreranno sempre di meno. Quindi ci sarà sempre meno bisogno di chi produce beni, con altri cassintegrati,altri licenziati... e così via con il circolo vizioso. Lo capirebbe anche un bambino di 5 anni (straniero, si intende, perchè gli italiani, bambini o adulti che siano, si bevono qualsiasi boiata). :D
 
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CompagnoStefano
view post Posted on 19/4/2009, 17:38




Energumeno tascabile mai Baffino è stato più saggio.
Incapace e idiota.
 
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bancor
view post Posted on 19/4/2009, 21:25




L'ottimismo è una buona medicina ma non è che si può prendere per il culo la gente per troppo tempo.
La situazione economica reale è la seguente. Vado per punti in modo da essere più chiaro anche a costo di semplificare molto:

1. PIL. Sta calando trimestre dopo trimestre ed anche il primo trimestre del 2009 non fa eccezione. Cosa sta accadendo di nuovo che fa urlare di gioia i nostri due ministri più ferrati i materia economica (Brunetta e Tremonti)? Sta accadendo che il ritmo del calo del PIL sta rallentando. Anche questo trimestre siamo andati giù ma un poco meno del trimestre precedente. Se nel 4^ trimestre del 2008 abbiamo perso (sottolineo PERSO) il 2% nel 1^ 2009 abbiamo perso l'1,5%. Si presume (si spera, dico io) che questo fatto significhi che stiamo lentamente toccando il fondo. Quando lo toccheremo (tutti dicono a fine 2009 o inizio 2010) saremo molto più poveri di oggi. Di quanto non lo sa nessuno ma di tanto. Toccato il fondo in genere si risale, ma quando? Per dirla con gli economisti la curva può assumere la forma di una V (si tocca il fondo e si risale, l'ipotesi migliore) di una U (si tocca il fondo, ci si sta per uno o due trimestri e dopo si comincia lentamente a risalire) oppore di una L (si tocca il fondo e si resta lì, l'ipotesi più catastrofica dopo quella di scavare, alla Lupo Alberto, per trovare un nuovo fondo).

2. EXPORT. Va da schifo. Questo è un grosso problema perchè l'Italia è pur sempre uno dei grandi paesi esportatori. Il problema è amplificato dal fatto che ciò che esportiamo è in gran parte effimero, superfluo (abbigliamento, mobili, autovetture) o male organizzato (turismo) ed è molto sensibile alla situazione economica mondiale.

3. FINANZA. Sembra, ma il dubbio è d'obbligo, che la crisi nera sia passata. Ora i valori di borsa sono ai minimi. Da questo momento il mercato diventerà selettivo, premiando le aziende migliori, quelle che hanno investito in ricerca e innovazione e penalizzando quelle tradizionali.

4. BANCHE. Vanno meglio che in qualunque paese del mondo. Merito sostanzialmente della minore finanziarizzazione dell'economia ialiana, dall'assenza di mutui sub prime, e dalla buona vigilanza della Banca d'Italia, Fazio compreso che, come pochi ricordano, era fortemente contrario all'ingresso di banche estere nel capitale delle banche italianeed alla eccessiva internazionalizzazione delle nostre banche. Fazio aveva ragione ma nessuno gli chiederà scusa o gli renderà l'onore che merita (amicizia di Fiorani a parte). Il costo del credito è lievemente calato e la crisi di liquidità è stata superata SOLO grazie agli inteventi delle Banche Centrali che stanno finanziando le banche europee, all'1,25%, senza limiti. Se guardate il Bilancio settimanale BCE sono 650 miliardi (una cifra stratosferica), senza i quali il sistema avrebbe fatto flop. Ora stanno lievemente rientrando con la crescita della fiducia dei risparmiatori e con la ripresa dei prestiti interbancari. Per la cronaca i Tremonti Bond non superano i 10 miliardi e hanno tassi altissimi (dall'8,50 in su). Se però l'economia continua ad andare male cresceranno le sofferenze e le perdite a carico delle Banche (cosa che sta già accadendo).

5. RISPARMIATORI. Sono quelli che pagano la crisi più degli altri. Ricevono dallo ZERO o ZERO virgola qualcosa di interesse dai depositi e conti correnti, e l'1% a stento dai BOT. Tutto ciò riduce di molto il costo del debito pubblico ed è un bombolone di ossigeno per le nostre finanze pubbliche

6. CONTI PUBBLICI. Vanno da schifo; calano vistosamente nei primi due mesi le entrate mentre le uscite non accennano a crescere. Penso che dall'autotassazione avremo cattive notizie. Si aggiunga il terremoto che prosciugherà risorse destinate ad altre priorità. Insomma chiuderemo con un rapporto debito/PIL a livello di 15 anni fa.

7. OCCUPAZIONE. Cresce la disoccupazione a ritmi molto veloci e il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni è lievitato spaventosamente

SE TUTTO QUESTO INDUCE OTTIMISMO SONO OTTIMISTA.

Edited by bancor - 19/4/2009, 22:29
 
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sborgus
view post Posted on 19/4/2009, 21:28




Un ottimo pezzo, bancor. Si può metterlo sul blog?
 
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bancor
view post Posted on 19/4/2009, 21:30




Fai pure, fratello. Però che qualcuno corregga i refusi.
 
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Animamigrante
view post Posted on 19/4/2009, 23:06




CITAZIONE (sborgus @ 19/4/2009, 22:28)
Un ottimo pezzo, bancor. Si può metterlo sul blog?

http://termometropolitico.wordpress.com/20...e-ma-non-seria/

Vai Jack.

Grazie bancor! :)
 
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laurentius
view post Posted on 20/4/2009, 00:19




L'energumeno tascabile è forse il peggiore tra i membri di questo sgangherato governo.
 
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M(a)rco
view post Posted on 20/4/2009, 02:21




CITAZIONE (laurentius @ 20/4/2009, 01:19)
L'energumeno tascabile è forse il peggiore tra i membri di questo sgangherato governo.

Tra quelli di punta certamente.

Tra i minori non scarterei Fitto. Ogni pugliese dovrebbe fare un fioretto dopo averlo votato.




http://www.gulflive.com/newsflash/national...rylist=national

CITAZIONE
BC-NY-OBAMA-POPULARITY-POLL
4/7/2009, 4:00 a.m. CDT
The Associated Press

(AP) — ( BW)(NY-OBAMA-POPULARITY-POLL) Obama by Far the Most Popular

Political Leader in Europe and U.S.

National Desks/Government Writers

ROCHESTER, N.Y.--(BUSINESS WIRE)--Apr. 07, 2009-- A new poll by Harris

Interactive(R) for France 24 and the International Herald Tribune

finds that in the United States and the five largest European

countries, President Obama is far more popular than any other elected

leader or head of government. No other political or governmental

leader from any part of the world enjoys anything like the same

popularity.

This poll measures not job ratings but how good or bad opinions are of

19 well-known world leaders. Across the six countries, fully 80% of

adults on average have good opinions of President Obama. Like some

other leaders, he does less well in his own country than abroad. In

the United States, 68% have a good opinion of him. He is even more

popular in Europe (86% in France and Italy, 85% in Germany, 84% in

Spain and 72% in Britain.)

The only leader who comes close is the Dalai Lama with an average good

opinion score of 74%, but of course he is not a head of government.

These are there results of a new Harris Interactive/France

24/International Herald Tribune survey conducted online among a total

of 6,538 adults (aged 16-64) in France, Germany, Great Britain, Spain

and the United States and adults (aged 18-64) in Italy between

February 25 and March 3, 2009.

ed ancora

CITAZIONE
-- Some world leaders have very few admirers.Only a few people have good

opinions of Iranian President Ahmadinejad (6% on average), Syrian

President al-Assad (8, China President Hu Jintao (9%), Russian

President Medvedev (10, and Venezuelan President Chavez (14%).

-- Some leaders are more popular abroad; others are popular in their own

countries.Those with a good opinion of President Obama are higher

across the six countries than at home (80% vs. 68.The same is true

to some degree for President Sarkozy (40% vs. 30 and Prime Minister

Brown (36% vs. 30. However, Prime Minister Berlusconi is much more

popular at home (38 than across the six countries (17%). This is

also true for Prime Minister Zapatero (48% vs. 35, and Chancellor

Merkel (59% vs. 51.

Che cazzarola sta sparando dunque il Super Nano?
 
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Bamboo Banga
view post Posted on 21/4/2009, 14:14




Non sapevo dove buttarla.

image

La fonte è dshort.com
 
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Bibus
view post Posted on 21/4/2009, 17:15




Che vuoi Manga: è un momento magico :D

Mi spiace per il mininobel ma io non vedo la voglia di non essere più "Italietta".
Io vedo egoismo, clientelismo, mezzucci, corruzione, esaltazione dell'ignoranza e dell'incultura.
Talento, intelligenza, studio: tutta roba per perdenti.
L'importante è essere spregiudicati, farsi notare in qualsiasi modo ed avere le amicizie giuste.

Quanto all'esaltazione per i soccorsi è allucinante vedere gente vantarsi per avere fatto meglio degli anni 70... nel 2009.
Ci mancherebbe solo che nel 2009, in un paese dell'Europa occidentale, non fossimo in grado di mettere in atto misure reattive ad una catastrofe di media entità che è media e non lieve per colpa di chi ha costruito con perizia inferiore ai primi 2 dei 3 porcellini.
Avere un ospedale funzionante nelle prime ore ed una riduzione anche solo del 30% dei crolli avrebbe cambiato tutto.

Ora possiamo pure vanagloriarci di come siamo stati bravi e fare l'agiografia del governo e della protezione civilen (regione, provincia e comuni non hanno fatto nulla a sentire i giornali), ma quello che si è visto è che non avevano la situazione solo controllo (cosa non imputabile solo a questo governo ovviamente).
Qui il problema è oltre al fatto che ci fossero edifici non a norma: il problema è che non si sapeva neppure che non fossero a norma il che impedisce automaticamente l'adozione di una strategia adeguata a fronteggiare la minaccia del terremoto, minaccia che tra l'altro è stata totalmente ignorata (ottimismo)

Quello che ci si aspetta nel 2009 è prevenzione e proattività.
Montare tende ed ospedali da campo a tempo di record non basta più.
 
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11 replies since 19/4/2009, 16:10   224 views
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